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Assemblea annuale Pensionati

MERCOLEDÌ 19 APRILE al RISTORANTE CEREDA A SEMENTINA (cliccare qui per continuare a leggere)

Intervista a Ilario Lodi

“Il mio battesimo pedagogico è stato alle colonie dei sindacati”, ricorda con entusiasmo Ilario Lodi, responsabile regionale Svizzera italiana di Pro Juventute. Sarà lui l’ospite dell’assemblea del Gruppo d’interesse Pensionati di syndicom, in programma il 19 aprile al ristorante Cereda a Sementina. 59 anni, nato e cresciuto in Ticino, dopo la maturità Ilario Lodi è stato in Italia, Austria e Svizzera interna a studiare e lavorare. Dal 2007 a Pro Juventute, si occupa di politiche dell’infanzia e della gioventù. “Se faccio questo mestiere - racconta - è merito delle colonie dei sindacati, che proprio quest’anno festeggiano un secolo di vita. La mia prima esperienza in ambito educativo è avvenuta proprio lì, come monitore, dopo che vi ero stato da bambino in colonia”.

Perché Pro Juventute a un’assemblea di pensionati?
Penso sia più necessaria che mai. La spaccatura tra generazioni è estremamente profonda, su più livelli. Chi ora è adulto, è cresciuto in un mondo non solo diverso, ma totalmente altro, rispetto a quello che vivono ora i giovani. Sono schiacciati sul presente, devono reagire a una marea di sollecitazioni, invece l’educazione richiede tempi lunghi perché la natura ha i suoi tempi. E proprio chi è anziano può insegnare ai ragazzi il valore di darsi il tempo. Prendersi il tempo implica anche una maturazione differente, sulla scorta delle esperienze che gli adulti possono comunicare. Chi è adulto conosce il valore del prendersi il tempo per fare le cose, quel tempo sottratto ai giovani dalle tecnologie e nuove esigenze del mercato. E da una globalizzazione che considera i ragazzi come consumatori piuttosto che soggetti.

Che fare, allora, di fronte a questa spaccatura?
Prenderne coscienza, provare a raccontare la loro relazione reciproca. Sarebbe già un primo passo mettere attorno a un tavolo alcuni giovani e un paio di adulti. E semplicemente ascoltarsi. Un po’ come è stato fatto alla fine degli Anni Settanta nel libro Noi, ragazzi dello zoo di Berlino, da cui è stato tratto poi un film di successo. Semplicemente, due giornalisti invitarono una ragazza a prendere il caffè, tirarono fuori il registratore e ascoltarono. Mezza Europa si rese conto che c’era una generazione intera che viveva il dramma della dipendenza. Allo stesso modo, oggi ne scopriremmo delle belle. Sappiamo infatti pochissimo di quello che succede tra i giovani, è difficile già soltanto riuscire a formulare la prospettiva in cui ci si trova. E questo anche per me. Ma è importante capirsi: abbiamo tutto l’interesse a costruire una relazione tra questi due mondi paralleli che non si incontrano e nemmeno si conoscono. Non solo dal punto di vista pensionistico, di cui si parla tanto oggi, ma anche pratico. Perché quando sarò in casa anziani, a tenere la mia “tremolante mano” ci sarà un’infermiera che oggi è giovane.

Cosa fa Pro Juventute per ridurre la distanza tra questi mondi?
E cosa possono fare i pensionati di syndicom?

Vorrei segnalare il programma Mentoring, attraverso il quale gli adulti (di tutte le professioni, come parrucchieri, conducenti di autobus, casalinghe o meccanici) accompagnano i ragazzi in un momento difficile della loro crescita, dando loro una prospettiva di senso, per un periodo di 6-12 o 18 mesi. Proprio come il personaggio di Mentore, a cui Ulisse aveva lasciato il figlio prima di partire per il suo viaggio. Se mi prendo cura di questi ragazzi, in un mondo o nell’altro questo mi ritorna, nel senso che ho messo a disposizione degli altri la vita che ho vissuto, il piacere che ho tratto dalle cose ho fatto: proprio ciò che a questi ragazzi spesso manca.

Intervista a cura della Redazione
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Sotto in immagine la facciata del ristorante Cereda, Via Locarno 10, 6514 Sementina
Per ulteriori informazioni e foto visitate il sito cliccando su hotelcereda.ch

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