Davide Morandi, rispetto e passione
Davide Morandi non è soltanto il giocatore, l’allenatore e il commentatore delle partite di calcio che abbiamo conosciuto (e apprezzato) in televisione. No, è molto di più. E averlo ospite alla prossima assemblea del gruppo pensionati di syndicom è l’occasione giusta per andare alla scoperta di un uomo positivo, entusiasta, che vive la vita come se la giornata durasse 48 ore e non solo 24.
Morandi è anche padre di tre figli (il primo allenatore, il secondo centrocampista del Grasshopper, il terzo, diciassettenne, giocatore nel Team Ticino): “la mia agenda è regolata da un file excel per seguire le partite di tutti e tre!”, spiega sorridendo. È collaboratore di Zurigo Assicurazioni: “Non l’ho mai abbandonata, anche quando allenavo il Lugano o il Locarno…”.
Insomma, la sua è una bella giornata piena. “Sveglia alle 6 e mezza, in parte ci sono impegni fissi, come riunioni o incontri, ma il resto è molto variabile. Per questo devo essere disponibile 7 giorni su 7, 24 ore su 24”. Un lavoro che richiede passione, ma anche una bella responsabilità, dato che si formano giovani uomini… “Vero, parto sempre dal rispetto. È importante rispettare l’essere, poi viene lo sportivo. Per questo mi piace il lavoro che faccio, perché nello sport trovo ancora un mondo pulito”.
E che lavoro voleva fare da bambino? “L’avvocato. Ma la mamma mi ha detto che non c‘erano i soldi, che dovevo pagarmi gli studi da solo. Per questo sono stato tre mesi all’Alpe, per comprarmi il motorino che poi mi hanno rubato…”, sorride Morandi. Certo che la parlantina è rimasta.
Davide Morandi racconterà di questo e di altro (come ad esempio di un ritiro della squadra in montagna dove i calciatori sono stati costretti a pescare per poter mangiare…) all’incontro con il gruppo pensionati syndicom, online il 14 aprile.
Il Comitato